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- La Dyane gialla (3) -

 

La traversa che regge il portellone era completamente mangiata dalla ruggine, al posto della metà superiore è stato messo un tubolare di ferro

robusto perché deve servire d'aggancio anche per la cappottina di tela.

 
 

Preparato tutto, è arrivato Divo, che ha dato buca a qualcuno dei suoi clienti e in mezzo pomeriggio ci ha insegnato altre due cose:

1) inutile fare i pezzi tanto precisi, tanto quando li scaldi si avvolgono e s'imbarcano come la plastica. 2) Quando si salda vicino al

serbatoio della benzina, anche se c'è qualcuno con un secchio d'acqua in mano, il saldatore tende a diventare un po' frettoloso e a

tirare via e la lamiera sagomata della bauliera diventa una cosa informe.

 
Alcuni punti erano solo intaccati e il lavoro si è risolto nel fondere un po' di ferro nei tagli.
 

Poi tutta la saldatura in più è stata allisciata e si è cominciato a stuccare. Il portellone era tutto gonfiato per il calore e abbiamo dovuto

farci una piega a martellate per appiattirlo in modo che fosse possibile spianarlo con lo stucco.

 

Quando vedi un carrozziere che stucca una lamiera, ti sembra facile. Quando lo fai impari subito varie cose: 1) non lo è. 2) scordati di pareggiare

una bozza con una sola passata. 3) quando lo passi con la carta vetrata vorresti non averne messo così tanto in più perché non arrivi mai a

spianarlo. 4) la polvere che hai fatto e che non è dentro al tuo naso ha coperto il pavimento nel raggio di 40 metri e ci si scivola come in una

pista da ballo coperta di borotalco.

 
5) quando sei convinto di aver fatto proprio tutto liscio perfetto, aspetta di vederlo dopo la prima mano di fondo...
 
 
 
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